giovedì 24 dicembre 2009

2009, bilancio di un anno per i settori della conoscenza

Siamo arrivati alla fine di questo durissimo 2009 ed è tempo di tracciare un bilancio dell'anno trascorso.

Il 2009 è stato l'ennesimo anno difficile per la scuola, l'università, la ricerca e tutti i settori della conoscenza. Nonostante il trionfalismo della maggioranza di governo sulle riforme, queste nei nostri comparti sono state veicolo di tagli finanziari e di risorse umane, di riduzione di spazi di libertà, di restringimento dell'offerta formativa, di una ventata ideologica e reazionaria che sta pericolosamente abbassando la qualità delle nostre istituzioni formative e di ricerca, violando i principi e i valori della nostra Costituzione.

Il 2009 è stato l'anno della crisi in tutto il mondo, l'anno della disoccupazione, della chiusura di aziende, di impoverimento generale. Ma in Italia non ci sono state strategie per uscire dalla crisi, le uniche iniziative sono state a favore di ceti già privilegiati mentre il costo economico e sociale è stato tutto a carico del lavoro dipendente.
E, dulcis in fundo, il Governo ci regala una legge finanziaria per il 2010 che conferma le politiche inique e asfittiche fin qui condotte, a partire da una pressione fiscale insostenibile per lavoratori e per i pensionati. "Questo Governo - ha detto Epifani commentando la finanziaria - passerà alla storia per aver affrontato la crisi più dura dopo quella del '29 senza spendere nulla, come se fosse qualcosa di ordinario".
Nessun intervento a sostegno dello sviluppo, niente investimenti per creare ricchezza, niente per l'occupazione dei giovani, niente per la conoscenza, niente per garantire i precari. Solo iniquità e demagogia.

Ma la CGIL non demorde.
Intensificheremo il lavoro per un fisco giusto: ridurre la pressione sul lavoro dipendente di 20 miliardi nei prossimi 3 anni; aumentare le detrazioni; spostare il carico fiscale dal lavoro alle rendite e alle grandi ricchezze.
Saremo in prima linea per il rinnovo di tutti i nostri contratti, per scardinare il decreto Brunetta e per migliorare e qualificare il lavoro, soprattutto nella conoscenza: formazione e aggiornamento in servizio, libertà di insegnamento e di ricerca, autonomia sono il cuore di tutte le nostre professioni.
Lavoreremo, insieme a tutti gli operatori, per riformare davvero i nostri settori, smascherando chi chiama riforma un'operazione di puro risparmio e smantellamento.

La conoscenza è un bene comune, la spia della civiltà di un paese, la condizione dello sviluppo. È su questo che anche nel 2010 la FLC CGIL sarà ancora in campo insieme a tutti voi.

Auguri di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo a tutti i colleghi.

mercoledì 25 novembre 2009

La conoscenza non può essere ignorata: scrivi il tuo pensiero

L'11 dicembre scuola, università, ricerca, Afam e formazione professionale sciopereranno insieme: è la seconda volta nella storia d'Italia e in meno di un anno.

Non hanno voglia di aspettare tempi migliori le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza, li chiedono per oggi. Soprattutto, non gli è dato modo di aspettare e di sperare che il peggio passi. Il governo ha già deciso che per loro le difficoltà di oggi sono la palestra per i sacrifici di domani e che il loro futuro sia già scritto.

Qualche esempio? 12 (dodici) euro l'aumento previsto per il contratto e per chi non sarà così fortunato tanto tempo libero in più (142.000 licenziamenti in tre anni solo nella scuola). Alla faccia del merito e del posto fisso!
Scuole e università non funzionano? Tagliamogli le risorse, le ristrettezze aguzzano l'ingegno!
C'é la fuga dei giovani ricercatori all'estero? Evitiamo che scappino, diamogli delle buone ragioni per andarsene liberamente!

Insomma, se fossimo su un altro pianeta potrebbero anche passare per cose normali. Ma qui, sulla Terra, le risposte che i settori delle conoscenza esigono, sono altre:
- più investimenti per un sistema di istruzione e formazione di qualità;
- più valore al lavoro e considerazione della professione;
- più potere di acquisto degli stipendi;
- più democrazia e partecipazione negli istituti, negli atenei e negli enti di ricerca.

A volte però, per ottenere delle cose normali è richiesto un impegno straordinario. C'é chi ci ha messo la faccia e i suoi pensieri.
In questo spazio diamo la possibilità di scriverli e di condividerli con tutti coloro che non si rassegnano, con chi non rimane a guardare e non ci sta a vedersi scippato il futuro.

venerdì 20 novembre 2009

La FLC ha un nuovo logo

Il 22 ottobre 2009 la FLC ha presentato il nuovo logo.

Una cosa è certa: non si spiegano i marchi. È un po' come spiegare le barzellette, se non ti ha fatto ridere non funziona. Sarà per questo che il passaggio ad un nuovo logo è un'operazione sempre delicata, sia all'interno, sia all'esterno di una organizzazione.

Abbiamo avvertito la necessità di dare subito, attraverso il logo, un impatto forte e riconoscibile, che confermasse la centralità del "quadrato rosso". Questo per sottolineare la contiguità con il logo CGIL, che gode oggi più che mai di riconoscibilità e forza.

Per sottolineare la specificità della FLC, il quadrato è stato trasformato in un oggetto tridimensionale che ricorda un libro. Un simbolo tradizionale, ma rivisitato in chiave moderna, con pagine colorate che simboleggiano la pluralità degli ambiti della conoscenza.